
Villalina B&B
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Bolgheri
Il paese di Bolgheri è posto su un piccolo rialto ubicato al termine del lungo viale di San Guido. Tutt'intorno è circondato da boschi e da una pianura ben coltivata. |
Riguardo il suo toponimo sono state avanzate diverse ipotesi: forse deriva da Bulghere, celebre giureconsulto professore all'Università di Bologna, difensore dei diritti degli Italiani di fronte all'imperatore Barbarossa. Oppure deriva dal patronimico Bulgaro "appartenente al popolo di stirpe unna dei Bulgari", nome già documentato nell'VIII sec. in forme latinizzate come Bulgarus, Bulgarellus, Bulgarinus, per la massiccia presenza in Italia di nuclei di Bulgari come mercenari e ausiliari dei Longobardi.
Dell'età etrusca si possono visitare delle tombe a Poggio Papeo a S-E di Castiglioncello di Bolgheri, di epoca romana a Lavaiano c'e' una casa colonica (in territorio bolgherese), era un praedium fortificato su un'antica via pedecollinare. Nel castello di Segalari nel 1876 e' stato trovato un mosaico romano oggi conservato al Museo etrusco Guarnacci di Volterra. E' noto che il castello "antichissimo possedimento della piu' vetusta e luminosa prosapia longobardo-toscana" (E.Repetti storico locale), ebbe in tempi lontani il nome di Sala del Duca Allone (sala: casa di campagna, di caccia), dunque proprietà del duca longobardo di Lucca e Pisa.
Questo nome compare per l'ultima volta nei documenti del 1075.Invece il nome attuale inizia ad affermarsi dal 1156. Verso il Mille il castello doveva trovarsi nell'area che e' attualmente indicata col nome di Castelvecchio. Il 1300 è stato un secolo di decadenza e di rovina, caratterizzata dalle lotte tra Firenze e Pisa, Bolgheri subì incendi e devastazioni. Nel 1400 Pisa col suo contado fu assoggettata a Firenze e furono creati con uno statuto i comunelli di Bolgheri, Castagneto e Donoratico. Sono presenti a Bolgheri i conti della Gherardesca del ramo di Montescudaio, i quali hanno imparziale possesso Bolgheri. Nel 1496 Bolgheri viene distrutta e rasa al suolo dai Lanzichenecchi, mercenari assoldati dall'imperatore di Germania Massimiliano I d'Asburgo.
Fu ricostruita agli inizi del 1500,in una posizione nuova, più distante a N.-E, su una cresta tra due ruscelli e con delle polle d'acqua vicine, sopra i ruderi di un precedente monastero. Tra 1505 e 1515 risorse il borgo con un palazzotto tozzo e solido, la chiesa, un'osteria, poche fabbriche e casupole sparse tra le mura perimetrali dentro le quali fu edificato un lazzaretto detto poi "spedale", una fornace e una corte. Il 1500 e il 1600 furono secoli di crisi e decadenza, infatti la popolazione di B. fu colpita dalla malaria, dal tifo, dal colera, dalla peste provocando una notevole diminuzione demografica.
Nel 1563 e 1584 fu soggetta a incursioni piratesche turche. Soltanto con il conte Simone Maria si ha un decollo della nuova storia di B. Viene costruita una chiesa fuori del Castello di Bolgheri, la Chiesa di Sant'Antonio Abate, protettore del bestiame. E' un edificio a sviluppo longitudinale e ad aula unica addossata lungo il lato destro della sagrestia (sec.XVII, 1686 ca.). Tra 1693 e 1700 vengono fatti dei restauri e delle migliorie al palazzo ,di cui abbiamo ricordo da un'epigrafe all'interno "RESTITUIT, AUXIT, ORNAVIT". Sempre per volontà del Conte S.M, viene edificata la chiesina di San Guido, in onore di un eremita vissuto nel 1000,un beato di famiglia.
E' un gioiello architettonico i cui lavori furono eseguiti da uno scalpellino fiesolano Romolo della Bella. Ai suoi discendenti dobbiamo la costruzione del frantoio e della canonica. Verso la seconda metà del 1700 sorsero nuove vigne, case coloniche, in paese nuove infrastrutture funzionali (cantina, granaio, mulino) e abitazioni per un massiccio aumento demografico di fine secolo. Nel 1814 una spaventosa ondata di tifo ridusse la popolazione di un terzo, si verificò la crisi del grano , dell'olio e del vino.
Nel 1838 la famiglia dei Carducci si stabilisce a Bolgheri. Poco dopo, nel 1854, dopo aver dovuto chinare la testa di fronte agli indomiti castagnetani, concedendo loro le preselle ed altri benefici, morì il conte Guido Alberto della Gherardesca e la contea di Maremma fu divisa in due: Castagneto, che dava diritto al titolo, al primogenito Ugolino; Bolgheri e Castiglioncello a Walfredo.
A fine secolo, nuova divisione della tenuta Bolgheri e i beni incommendati al primogenito Alberto Guido; il resto ai fratelli, i quali cedettero le proprie quote e lasciarono Bolgheri. Verso il 1895 il conte Alberto Guido trasformò completamente la facciata del castello, arricchendola dell'attuale torre e dei merli che corrono lungo tutta la facciata e rialzando a misura adeguata alla torre il campanile della Chiesa. Nel 1902 i beni bolgheresi furono divisi tra i due figli di Alberto Guido: Bolgheri e i beni incommendati ad Ugolino e da questi alle figlie Alessandra e Barbara, sposata Lawley; il resto al secondogenito Giuseppe e da lui alle figlie Carlotta, sposata Antinori, e Clarice, sposata Incisa della Rocchetta.
Il diciannovesimo secolo si apre con opere di pubblica utilità, realizzazioni del conte Guido: un orfanotrofio e una nuova fonte d'acqua sotto le mura del castello. Nel 1828 il viale di San Guido passa come manutenzione al Comune di Castagneto Carducci; tra gli anni '30 e '40 di questo secolo vengono piantati i cipressi fatti arrivare da Firenze, Pisa e Ripafratta. L'attuale sistemazione risale al 1907, quando viene ultimato il tratto da San Guido alle Capanne e si piantano gli ultimi cipressi
Testo raccolot: http://www.bolgheri.com
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